Yom HaZikaron e Yom HaAtzmaut a Verona

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Yom HaZikaron (Giorno della Memoria di Israele) e Yom HaAtzmaut (Giorno dell’Indipendenza e proclamazione dello Stato d’Israele 14 maggio 1948) vengono celebrati rispettivamente il quarto e il quinto giorno di Iyar (tipicamente in aprile e/o maggio) a meno che tale data non cada durante lo Shabbat, nel qual caso potrebbero essere spostati avanti o indietro di un giorno. Quest’anno il 13 ed il 14 maggio .

 Yom HaZikaron onora i veterani israeliani, i soldati caduti e i civili israeliani uccisi da atti di terrorismo. È un giorno osservato con momenti di silenzio e cerimonie nei cimiteri e nei luoghi ufficiali di tutto Israele.

La Comunità Ebraica di Verona ha celebrato le due ricorrenze, così intimamente connesse, passando dallo stato d’animo di lutto e dolore per la perdita di tante vite alla gioia per la nascita dello Stato d’Israele di cui quest’anno si festeggia il 76mo anniversario. Una gioia offuscata ed una festa in tono minore ricordando gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e le vittime del 7 ottobre e della guerra in corso.

Riportiamo la cronaca di  Federica Iaria

Yom Hazikaron 5784 è iniziato con un’apertura spirituale e di insegnamento, tenuta con passione da Rav Corinaldi con una forte interazione e coinvolgimento del pubblico presente.
Il suono di arpa e violino, sulla sempre emozionante Yerushalaim shel Zahav, hanno accompagnato l’accensione delle candele di ricordo e benedizione, raggruppate a formare tre Stelle di Davide, che illuminavano la memoria e lo splendido pavimento della sinagoga.
Doverosamente cantato il brano El Male Rechamim, è iniziata l’emozionante parte delle testimonianze dal vivo, che con voce talvolta spezzata dal dolore della propria perdita hanno catapultato i presenti nel lutto e nella realtà di coloro che hanno condiviso le storie dei loro amari e i loro sentimenti con noi.
Dopo un interludio musicale, con Habaita suonata con archi, è iniziata un’intensa sessione di video proiezioni che si è aperta con i volti di tutti i soldati caduti dal 7 ottobre, accompagnati dalla musica di Sarita Hadad, Shema Israel, portando emozione e lacrime nella sala. Sono seguite storie strazianti: una figlia del kibbutz Nir Oz, i cui genitori sono stati rapiti e uccisi dopo 83 giorni e per i quali la famiglia ancora attende che Hamas renda i corpi per poter fare la Shivà.

La testimonianza di un soldato, ancora al fronte, che ha perso il suo migliore amico, il padre di un bimbo di due anni, la cui moglie aveva appena sconfitto il cancro e che avrebbe potuto non arruolarsi, ma per amore di patria ha dato la vita.
Infine la sorella di un soldato morto ragazzo, il cui testamento morale apre il libro di Fiamma Nirenstein “Israele brucia”.
Assoluto denominatore comune delle testimonianze un finale proiettato verso la positività, verso l’insegnamento di godere la vita, verso il domani da mordere con passione.
L’emozione nell’aria era sentita, un cordoglio comune e una volontà di poter mostrare la propria vicinanza, quella della comunità di Verona, anche grazie ad un cartellone scritto per essere mostrato nella piazza che a Tel Aviv scende in nome degli ostaggi, arricchito dai sentiti messaggi dei presenti.

Ad alleggerire un momento i cuori pesanti, la video proiezione della canzone Hurricane, con annessi testo e traduzione nonché il testo della censurata October Rain, per sottolineare come anche nelle piccole cosa venga oggi chiesto ad Israele di scendere continuamente a compromessi.
E proprio per Israele e i suoi caduti ha parlato, attraverso il comunicato che l’ambasciata israeliana ha concesso alla comunità di leggere in anteprima, il Capo Maggiore generale Herzi Halevi, con una sua significativa fotografia di omaggio alle tombe dei caduti, proiettata alle spalle di chi ha trasmesso il suo forte messaggio.
Infine è stata suonata Ma Avarech per essere seguita da un sentito canto di gruppo dell’Hatikvah.

A quel punto la tecnologia ha abbattuto le barriere geografiche e temporali e la comunità ha potuto vedere nello schermo usato per le testimonianze, la diretta con Israele e udire lo straziante suono delle sirene chiudendo così una giornata fitta ma sentita.
Una giornata in cui la comunità è stata unita e ha sentito forte il sentimento che porta con sé la celebrazione di Yom Hazikaron.
E l’ha fatto con attento ascolto di preghiere, testimonianze e con profondo e attivo spirito di partecipazione.
Alcuni dei video proposti sono poi stati rilanciati, con il ringraziamento alla comunità di Verona da associazioni come il Setteottobre, l’Unione Associazione Italia-Israele, Angelica Livné Calò che ne ha proiettato una parte nel kibbutz Sasa, stringendo le distanze e permettendoci di essere, come desideriamo, al fianco di Israele.


 

 

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