Un viaggio alla scoperta della famiglia ebraica
Nella suggestiva Sinagoga di Verona si è svola il 22 settembre la XXV Giornata Europea della Cultura Ebraica.
La Comunità ebraica veronese ha offerto un programma di notevole spessore culturale incentrato sul tema della giornata declinato in svariate modalità.
Come di consueto la Giornata si è aperta con i saluti istituzionali e la presentazione del programma.
La Presidente Anna Trenti Kaufman ha porto un cordiale benvenuto ai presenti ed alle autorità che hanno accolto l’invito a partecipare a questa giornata.
“Ringrazio anche tutte le persone non ebree che hanno scelto di essere qui oggi, ancorché il momento storico/sociale che ci troviamo a vivere non sia dei più facili. La famiglia nella cultura ebraica è da sempre centrale, portatrice di valori universali e pur non differenziandosi eccezionalmente da qualsiasi altra famiglia, mantiene una certa interessante specificità. Mi riferisco ai concetti pedagogici riguardanti l’educazione dei figli, la trasmissione della conoscenza dei genitori alla prole come garanzia per la continuità dell’identità e l’importanza in tutto questo del ruolo della donna. Le caratteristiche della famiglia ebraica hanno risentito delle situazioni storico-sociali ed hanno subito nel corso del tempo modifiche, ma anche alla luce di una antica tradizione, la famiglia rimane il simbolo per eccellenza dello stile di vita ebraico. L’obiettivo di oggi è interrogarsi sul ruolo passato e presente di questa istituzione nel pensiero ebraico, ma anche nell’arte e nella letteratura.”
Sono intervenuti
- Jacopo Buffolo l’assessore al Comune di Verona
- Gabiella Mucci viceprefetto
- Don Luca Merlo della diocesi di Verona
- Yahaya Add al Ahad Zanolo della Comunità religiosa islamica italiana
- Il dott. Fabiano Marra Commissario Capo della Polizia di Stato.
Ester Silvana Israel, organizzatrice e coordinatrice della Giornata, ha illustrato il programma che si è aperto con una conferenza del Rabbino Tomer Corinaldi dal titolo : Maschio e femmina li creò , limportanza della famiglia nell’ebraismo. Scarica qui il testo completo della conferenza di Rav Corinaldi
Rav Corinaldi nel suo intervento ha sottolineato il valore centrale che la famiglia riveste nella tradizione ebraica e partendo dal libro del Genesi (Bereshit) individua tre dimensioni connesse alla famiglia:
Quella naturale: maschio e femmina li creò, moltiplicatevi e riempite la terra
Quella sociale: non è bene che l’uomo sia solo
Quella storica: ogni famiglia ogni generazione aggiunge un nuovo capitolo alla storia umana. Molto suggestiva la riflessione sulla teoria psicologica del modello triangolare dell’amore di Sternberg fatta di intimità ,passione e impegno, elementi costitutivi dell’amore coniugale. Se scollegati questi elementi diventano nocivi per la sopravvivenza della famiglia stessa che nel dare (i figli sono un esempio concreto) nel donare si apre al futuro e alla vita.
La mattinata è stata allietata dagli intermezzi musicali di due giovani musicisti veronesi Laura Sartori ( arpa celtica) e Riccardo Alafaci (violino) che hanno eseguito brani della tradizione ebraica (selezionati da Arianna Forneron) e altri delicati brani tratti dalla tradizione Irlandese/Scozzese.
Il pomeriggio si è aperto con la conferenza del prof. Riccardo Mauroner ( Lontani da dove Il volo terreno e celeste di Marc Chagall e altre storie di famiglie ebraiche nella letteratura del 900)
Un montaggio delle policrome tessere del mosaico del mondo familiare ebraico e insieme un attraversamento della quotidianità dove i luoghi, come le persone, sono tempo rappreso che solo la narrazione poetica, anche randagia e fluttuante, riesce riesumare e dipanare. Racconti di famiglie che vivono nella compresenza di presente e di passato, da Chagall ai fratelli Singer, da Freud a Kafka, da Elias Canetti ad Amos Oz, da Yehoshua a Edmund de Waal…. a Lessico familiare di Natalia Ginsburg…..
Attraverso un viaggio affascinante tra i fili conduttori che tessono la trama di tante storie familiari, comiche, tragiche, incantate, dove i protagonisti sono gli uomini ma anche gli animali, i volti, i cieli stellati, le voci, la parola” io “che si confonde con la parola” noi” e ancora i rapporti tra paesaggi e senso del tempo, l’identità dello Shtetl, tra calore domestico e violenza quotidiana, il continuo attraversamento di confini di ogni genere, l’ironia, l’ombra della morte improvvisa, il naufragio della storia. Storie quotidiane di una civiltà che ha patito con enorme violenza lo sradicamento, l’esilio, la persecuzione, la minaccia di annichilimento dell’identità e che ha saputo opporre una straordinaria resistenza anche individuale e una creatività che ha illuminato e illumina ancora il cammino dell’uomo europeo.
Conclude la Giornata il concerto /spettacolo di e con Miriam Camerini con Angelo Baselli al clarinetto ed Manuel Buda alla chitarra.
Dopo il debutto il 15 settembre a Torino , città capofila della xxv giornata europea della. Di tantse mishpokhe lo spettacolo di Miriam Camerini è andato in scena, sempre nell’ambito della Giornata, in tre altre città: Milano, Genova, Padova ed ha concluso la sua tournée a Verona.
Di tantse mishpokhe,, è un gioco di parole tra il termine che definisce la danza in yiddish (tants) e l’espressione «ironica, ma a tratti anche minacciosa» che nella stessa lingua indica «l’intera famiglia». Cioè gantse mishpokhe.
Di tantse mishpokhe spiega Camerini, è sia un concerto che uno spettacolo. Storytelling e musica che si incentra sulle famiglie citate nella Bibbia e nella letteratura rabbinica che si interroga sul significato passato e presente «dell’istituzione più antica del mondo », anche attraverso un viaggio nelle canzoni che nel corso dei secoli e millenni hanno affrontato amore e matrimonio, maternità e paternità. Ma anche «la ribellione, la nostalgia di casa, il sogno di crearne una e il desiderio di fuggirne.
Un racconto fluido e vivace che attinge anche dalla forza evocativa del Midrash, ha coinvolto il pubblico con musiche dai ritmi travolgenti tratte sia dalla tradizione popolare Askenazita che Sefardita.
Tra le donne della Tradizione di cui Camerini ha ripercorso le vicende scopriamo anche Agar, la seconda moglie di Abramo, classico esempio di madre surrogata. Ma anche la figlia del faraone che salvò e adottò Mosè «crescendo, non ebrea, il futuro leader del popolo ebraico».
Tra racconto e musica , una suggestivo modo di riflettere attorno all’istituzione più complessa, multiforme, flessibile e longeva dell’umanità». Contribuendo a creare, nelle parole di Camerini, «una famiglia “organica” di molti linguaggi».
Durante la giornata si sono svolte le visite guidate alla Sinagoga ed alla Verona ebraica condotte da Marina Sorina.
Il pubblico, pur non numeroso come per le passate edizioni della Giornata, ha seguito attentamente e apprezzato le conferenze e calorosamente applaudito lo spettacolo e i musicisti.
Da considerare che, per la prima volta , per partecipare alla Giornata era necessario compilare un modulo di prenotazione.
Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata:
Ester Silvana Israel organizzazione e coordinamento della giornata, Mauro Orvieto responsabile della sicurezza,
Rabbino Tomer Corinaldi,prof Riccardo Mauroner e Valentina, Miriam Camerini
i musicisti Angelo Baselli, Manuela Buda, Laura Sartori, e Riccardo Alafaci, la nostra segretaria Elena Gantz
Marina Sorina per le visite guidate , Arianna Forneron per la consulenza musicale, Enrique Konigsman per il supporto tecnico audio,