Sempre uno studente – Parashat Tzav

 In Dall'Ufficio Rabbinico, Parashà della Settimana

di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele

tradotto ed adattato da David Malamut

 

Mosè ha appena eretto il Mishkan (Tabernacolo). I magnifici vasi sacri sono al loro posto e le leggi dettagliate sui sacrifici sono già state impartite. Il popolo d’Israele attende con impazienza l’inizio del servizio del Mishkan. Non resta che Aronne e i suoi figli entrare nella Tenda del Convegno e iniziare a offrire sacrifici come comandato da Mosè.

Ma nulla inizia senza un “periodo di prova” per il Mishkan. Un’intera sezione della parashà di questa settimana è dedicata alla descrizione di una settimana unica, irripetibile, nel deserto del Sinai: una fase di preparazione al servizio quotidiano e continuativo del Mishkan.

Questa settimana speciale, nota come “I Sette Giorni della Consacrazione” (Milu’im, che significa imposizione delle mani, consegna del potere), conferisce ad Aronne e ai suoi figli l’autorità di servire nell’opera sacra. Li eleva al rango di rappresentanti sacri, che stanno al cospetto di Dio e a nome dell’intera nazione.

Ogni passo significativo della vita richiede preparazione. Nessuno intraprenderebbe un nuovo ruolo senza prima aver acquisito le conoscenze necessarie, sia attraverso studi accademici che attraverso una formazione professionale. Dopodiché, l’esperienza pratica è essenziale: comprendere gli strumenti del mestiere e anticipare le sfide che potrebbero presentarsi.

Prima che i nostri figli affrontino le sfide della vita, dedichiamo anni alla loro educazione: a casa, a scuola, nei contesti sociali e nello sviluppo di competenze di vita. Ancor prima della nascita di un bambino, la madre attraversa nove mesi di gravidanza, durante i quali il feto si sviluppa in preparazione alla nascita. Prima di qualsiasi cambiamento importante, come un matrimonio, un trasloco in una nuova casa o l’inizio di un nuovo lavoro, ci prendiamo del tempo per prepararci, organizzare i nostri pensieri e orientare il nostro percorso.

Di solito consideriamo la preparazione un processo necessario ma alquanto noioso, qualcosa che dobbiamo affrontare per raggiungere il nostro obiettivo. Se possibile, potremmo persino preferire saltare la preparazione e passare direttamente all’evento principale.

Tuttavia, un versetto nella parsha di questa settimana ci insegna il segreto della preparazione continua e perché non dovremmo mai saltarla, nemmeno per un solo giorno:

<<Ella è questa l’offerta d’Aronne e de’ suoi figli che presenteranno al Signore (ognuno alla sua volta), allorquando uno di essi verrà unto: un decimo d’Efà di fior di farina, offerta farinacea, quotidianamente, metà a mane e metà a sera.>> (Levitico 6, 13)

Ogni sacerdote, il giorno in cui inizia il suo servizio per la prima volta, offre una speciale offerta di cereali nota come “Offerta di Inaugurazione” (Minchat Chinuch), la sua prima consacrazione al servizio sacro. Tuttavia, dalla parola “quotidiana” (tamid) alla fine del versetto, i nostri saggi hanno tratto un’intuizione sorprendente: il Sommo Sacerdote offre questa stessa offerta di inaugurazione ogni singolo giorno per il resto della sua vita.

La Torah richiede che la mentalità di un sacerdote appena nominato, che vive il suo primo giorno di servizio sacro, rimanga con il Sommo Sacerdote per tutta la vita.

Questo ci insegna una lezione profonda: la virtù più alta di una persona è rimanere uno studente per tutta la vita, alla continua ricerca di saggezza e conoscenza.

Una persona che si sforza costantemente di crescere è sempre in uno stato di apprendimento e rinnovamento. Ecco perché il titolo più stimato per uno studioso della Torah è “Talmid Chacham” (studente saggio), perché la vera saggezza deriva dal non smettere mai di imparare.

Coloro che mantengono viva la curiosità, la prontezza e la sete di conoscenza, che non smettono mai di crescere e di prepararsi ogni giorno, sono individui veramente completi.

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