Rispettare la persona comune e semplice – Parashat Yitro
di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele
A cura di David Malamut
La parasha di questa settimana, Parshat Yitro, prende il nome dal suocero di Mosè, che era un sacerdote a Midian. Quando seppe dell’esodo dall’Egitto e dei miracoli ad esso associati, si recò nel deserto dove erano accampati gli Israeliti per incontrare suo genero e ascoltare in prima persona di questi eventi miracolosi.
Dopo aver incontrato Mosè e aver ascoltato il racconto delle storie, Yitro rimase stupito e lodò D-o per aver compiuto questi miracoli. Quindi offrì sacrifici e si unì a un pasto festivo con i capi del popolo: Mosè, Aronne e gli anziani d’Israele.
Poi osserviamo che c’è una svolta nella storia. Il giorno dopo l’incontro, Yitro vede Mosè seduto mentre giudicava da solo il popolo d’Israele. C’è scritto come segue (Esodo 18, 13):
<<Alla dimane Mosè sedette a giudicare il popolo, e tutto il popolo stava attorno a Mosè dalla mattina alla sera.>>
Yitro pensa che questa sia una situazione impropria. Si rivolge a Mosè e gli chiede, come si legge nel versetto successivo:
<<Che cosa mai è questa maniera che tu tieni col popolo? Com’è che siedi (a giudicare) tu solo, e tutt’il popolo ti sta attorno dalla mattina alla sera?>>
Più tardi, nei versetti 17-18, esprime esplicitamente la sua critica e dice a Mosè: “Non è buona la maniera che tu tieni. Ti stancherai, e tu e questo popolo che ti sta appresso; poiché la cosa è troppo pesante per te, non puoi eseguirla tu solo”. Consiglia, quindi, a Mosè di istituire un sistema giudiziario gerarchico con giudici (versetto 21): “persone di vaglia, tementi di Dio, uomini di lealtà, detestanti la collusione” in modo che il pesante fardello del giudizio non ricada esclusivamente su Mosè. Mosè accetta infatti il consiglio e Yitro ritorna nella sua terra, concludendo la storia della visita di Yitro.
A prima vista, sembra che si tratti di un consiglio sulla distribuzione dell’autorità e gestione del potere. A quanto pare Yitro era un amministratore di successo e diede a Mosè consigli basati sulla sua ricca esperienza nella gestione come amministratore di sistema. Tuttavia, se questa è la storia, non è chiaro cosa voglia insegnarci la Torah. È ragionevole supporre che durante la formazione del popolo diversi individui abbiano espresso le loro opinioni e dato consigli, chi con più successo e chi meno. Cosa c’è di speciale nella storia di Yitro? Cosa rende unico il consiglio che diede a Mosè?
Nel libro “Mechilta di Rabbi Yishamael”, uno dei primi Midrash del libro di Shemot scritto circa 2.000 anni fa, troviamo un’interessante interpretazione delle parole di Yitro.
Quando Yitro osservò Mosè giudicare il popolo, notò quanto segue: “E Mosè si sedette per giudicare il popolo, e il popolo stette accanto a Mosè dalla mattina fino alla sera” – Mosè, il leader, seduto mentre tutti gli altri stavano in piedi. Dal lato di uno spettatore, Yitro ha colto un delicato squilibrio di potere nel rapporto tra Mosè e il popolo: il leader siede mentre il popolo sta in piedi. Nell’esprimere la sua critica alludeva sottilmente a questo, dicendo a Mosè: “Perché te ne stai da solo, mentre tutto il popolo sta davanti a te dalla mattina alla sera?” – Perché sei seduto mentre le persone sono in piedi?
Colui che citò le parole del Midrash fu il grande commentatore della Torah, Rashi, che scrisse nel suo commento (Rashi su Shemot 18,13):
“Si sedette come un re, e loro [tutti quelli che vennero per essere giudicati] si alzarono tutti. La cosa dispiacque a Yitro, che [Mosè] sminuì il rispetto dovuto [al popolo di] Israele, e lo rimproverò per questo, come è detto: “Perché ti siedi da solo, e stanno tutti in piedi?“
Non c’è dubbio che il leader di un popolo merita rispetto. Non c’è pure alcun dubbio sull’obbligo di rispetto dovuto a un giudice. Tuttavia, secondo Yitro, Mosè aveva leggermente esagerato, più del necessario, e lo vide come un modo per sminuire il “kavod” del popolo. Questa è una distinzione sottile e sensibile, ma da un leader è richiesta una sensibilità ad alta risoluzione. La critica di Yitro non era solo amministrativa ma anche morale. Ha chiesto a Mosè di mostrare rispetto al popolo, alle masse che stavano dinanzi a lui.
Questo vale non solo per i leader e i giudici, ma anche per i genitori e gli educatori. Non dobbiamo confondere il giusto rispetto che meritiamo come genitori e insegnanti con la mancanza di rispetto per la dignità dei bambini e degli studenti. Lo abbiamo imparato anche da Yitro.