Propaganda antisemita osa appropriarsi delle parole di Primo Levi
(ANSA) – ROMA, 23 GEN – “Nella settimana che culminerà con il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, la macchina della propaganda antisemita osa appropriarsi delle parole di Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz e morto nel 1987, per rovesciare sugli israeliani, attaccati e massacrati in 1400 nelle loro case il 7 ottobre, l’accusa di genocidio. Accade con il manifesto di convocazione a Roma di un corteo pro Palestina per sabato 27 gennaio, firmato dalle sigle degli studenti palestinesi in Italia”.
A scriverlo è l’Associazione Setteottobre, nata per combattere l’antisemitismo e per difendere i valori democratici dell’Occidente, la quale ritiene che questa appropriazione “non sia né decente né accettabile” e la denuncia come “palese incitamento all’odio antisemita”.
“Non è la prima volta – prosegue l’associazione – che un infame rovesciamento semina veleno e disinformazione nelle nostre società, come ha sottolineato appena ieri il segretario generale dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Uriel Perugia, intervenendo al Gruppo di lavoro contro l’antisemitismo della Commissione Ue.
Le parole genocidio o apartheid non sonoinnocenti, ha detto “e non possiamo lasciarle passare. Sappiamo dove può portare questo cortocircuito: gli ebrei sono i nuovi nazisti. E, in quanto tali, possono essere uccisi e violentati”.
“È vero, come ha scritto Primo Levi, che “conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare”. Lo dimostrano proprio coloro che si appropriano delle sue parole per fomentare un odio antisemita e una demonizzazione di Israele che in nulla sono diversi dall’odio che ha prodotto la Shoah”,