Parashat Terumah
Commento di rav Tomer Corinaldi
Ciao amici, buongiorno di Shabbat. Stiamo leggendo Parshat Terumah. La nostra Parshah parla del Mishkan e dei suoi vasi. C’è un punto molto interessante nella nostra Parshah che descrive i cherubini che si trovano nel Santo dei Santi, nel luogo più santo all’interno nel Mishkan e poi nel Tempio il luogo dove Hashem parla con Mosè, dove solo il Sommo Sacerdote può entrare e solo una volta all’anno a Kippur in abiti speciali, abiti bianchi.
E qui c’è una questione molto difficile. La Torah ci comanda di non fare alcuna immagine, come mai nel luogo più santo, Hashem ci comanda di mettere due piccole statue, come può essere?
Il midrash dice che queste figure sono figura di un maschio e una femmina, cioè nel Tempio nel luogo più interno , più intimo e più sacro, la Torah dà spazio al rapporto tra maschio e femmina. Questa connessione è la più nobile che possa esistere e può raggiungere le vette dell’amore puro. È il modo in cui i coniugi possono creare vita nel mondo. Ma il luogo più sacro può essere il contrario, un luogo difficile. può diventare anche un luogo egoista e qui abbiamo un lavoro importante da svolgere.
C’è un punto molto interessante nella creazione del mondo, quando Dio crea Adamo ed Eva, il rapporto tra loro viene descritto come un rapporto puro, un legame di devozione, invece, dopo il peccato, dopo aver mangiato dall’albero della conoscenza del bene e del male, si vergognano della loro arroganza e capiscono che qui c’è un potenziale mortale e problematico. Adamo ed Eva vengono espulsi dal cielo, ma alla fine di quel capitolo ,il capitolo 3 versetto 24, si legge che Hashem pose i cherubini nel Giardino dell’Eden. Adamo ed Eva furono espulsi, ma l’ideale del legame di puro amore tra loro rimase lì nel paradiso su cui dobbiamo lavorare in questo mondo. Questa è una grande sfida per esprimere amore puro senza interessi. Dio ci comanda di mettere i cherubini nel luogo più sacro per dare luogo a questo nobile ideale Per l’aspirazione a tornare nel giardino di Eden. Shabbat Shalom