Parashat Noah-Dove ha trovato la forza Noè?

 In Dall'Ufficio Rabbinico, Parashà della Settimana

Dove ha trovato la forza Noè?

di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele

tradotto a cura di David Malamut

Parashat Noah racconta la storia del diluvio universale, quando gli esseri umani agirono in maniera selvaggia e senza rispetto di alcuna legge, al punto che Dio si pentì di aver creato il mondo e decise di distruggere tutta l’umanità, risparmiando solo Noè, che è stato definito/considerato un “uomo giusto” (un tzadik) e i suoi parenti stretti. Per raggiungere questo scopo, Dio ordinò a Noè di costruire un’arca nella quale avrebbe dimorato con la sua famiglia e un campione rappresentativo del regno animale, mentre un enorme diluvio d’acqua travolgeva il mondo intero.

Il modo in cui la Torah presenta Noè è unico. Noè non è l’unico personaggio “giusto” (tzadik) menzionato nella Torah, ma è l’unico che viene esplicitamente descritto come tale. Non troviamo questa designazione per altre figure significative della storia ebraica, es. Abramo, Ya’akov, ecc. Ma di Noè si dice: “Era un uomo giusto ed integro, tra i suoi contemporanei”. Inoltre, quando Dio ordina a Noè di entrare nell’arca, lo articola con le parole: ” poiché te Io veggo probo innanzi a me in questa generazione.” Dio dice esplicitamente a Noè: “Sei giusto ai miei occhi”.

Ciò porta alla domanda: perché Noè viene chiamato in questo modo particolare?

Il Rebbe di Lubavitch (Rabbi Menachem Mendel Schneerson, zt”l) offre una spiegazione. Noè era davvero una persona buona e giusta, cosa che lo distingueva dalla società moralmente corrotta del suo tempo. Tuttavia, Dio voleva che Noè assumesse un ruolo diverso, più significativo: quello di essere il “salvatore dell’umanità”. Quando Dio comandò a Noè di costruire l’arca, Noè avrebbe potuto affrontare scherni, essere deriso ed affrontare sfide sociali che avrebbero potuto scoraggiarlo e impedirgli di adempiere al compito assegnatogli. Come avrebbe potuto Noè raccogliere la forza e il coraggio per opporsi a una società moralmente corrotta e costruire l’arca?

C’è una storia di un uomo ricco che fu aggredito da un delinquente che minacciò di prendergli i soldi. In un ultimo suo tentativo di dissuaderlo e convincerlo, l’uomo ricco disse: “Sembri una brava persona, perché prendi soldi destinati ai miei figli?” Il criminale ha risposto: “Perché voglio bere vodka”. L’uomo ricco gli diede una banconota e il criminale se ne andò. Il giorno successivo, il malvivente si è avvicinato all’uomo nello stesso posto e gli ha restituito il denaro. Quando l’uomo gli chiese il motivo, spiegò: “Ho ventisette anni e ieri è stata la prima volta che qualcuno mi ha definito una brava persona. Per tutta la vita la gente mi ha detto che ero moralmente corrotto e brutta persona e che non avevo futuro. Sei stato il primo a vedere qualcosa di buono in me e non voglio prendere soldi da te…”

Quando Dio disse a Noè: “poiché te io veggo probo innanzi a me in questa

generazione”, intendeva infondere a Noè la fede e la forza per affrontare il ridicolo e il disprezzo della società, per costruire l’arca nonostante la derisione e il degrado. Dio disse a Noè: “Ce l’hai!!! Hai la forza di affrontare la situazione circostante creata, di costruire l’arca nonostante lo scherno e lo sminuimento, di essere un tzadik”. Questo per consentire a Noè di compiere la sua missione e di essere la persona che salva l’umanità dalla completa estinzione.

Quando ci aspettiamo che i nostri figli eccellano negli studi, si comportino in modo appropriato o considerino gli altri, possiamo influenzare le loro aspirazioni inondandoli di parole buone e lodevoli che rafforzino la loro autostima e gli consentano di avere successo, proprio come si innaffia una pianta per farlo fiorire. Le richieste presentate con un linguaggio degradante e offensivo spesso rimangono insoddisfatte perché i bambini rispondono con rabbia e vogliono dimostrare che non saranno comandati. Al contrario, quando crediamo nei nostri figli ed esprimiamo il nostro apprezzamento per loro, ciò fornisce loro la forza e la determinazione per avere successo.

Immagine : opera di Edward Hicks

Nota: tzadik -> giusto, tamim -> illibato

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