Parashat Korach- Invidia, interessi e controversie: cosa possiamo imparare dalla storia di Korach?
di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele
Tradotta ed adattata da David Malamut
La parasha di questa settimana, Parashat Korach, evidenzia due tratti negativi che esistono in una persona: l’invidia e la disputa con gli altri, controversie. Queste caratteristiche non ci controllano; piuttosto, li controlliamo, o almeno siamo chiamati a controllarli. Pertanto, è importante osservarli e studiarli. Una storia come quella della ribellione di Korach e dei suoi “seguaci” contro Mosè e Aronne è una storia educativa che ci offre la prospettiva corretta su queste caratteristiche.
Cominciamo con l’invidia. Qual è stato il motivo per cui Korach iniziò una ribellione?
Apparentemente, Korach cercava l’uguaglianza. Lui fa un discorso molto convincente (Numeri 16, 3): “Vi basti! Perocchè la congrega tutta è santa, ed in mezzo ad essa è il Signore: e come mai v’innalzate voi, sopra la radunanza del Signore?” Ma Mosè non fu colpito dalle parole dolci di Korach e sottolineò che Korach non stava cercando l’uguaglianza ma mirava piuttosto a spodestare Mosè e Aronne dalla guida del popolo e a prendere il loro posto. Qual era allora il motivo di Korach? Perché si ribellò a Mosè e Aronne?
Rashi cita il Midrash su questo argomento: Ora, cosa ha spinto Korach a decidere di litigare con Mosè? Egli invidiava la nomina di Elizafan figlio di Uzziel, che Mosè nominò capo principale sui figli di Kohath mediante la parola [divina]. Korach affermò: “Mio padre e i suoi fratelli erano quattro [di numero]” come dice (Esodo 6, 18): “E i figli di Kehàt: Amràm, e Isshàr, e Hhevròn, e Uzzièl.“. Amram fu il primo e i suoi due figli ricevettero grandezza: uno come re e l’altro come Cohen Gadol. Chi ha diritto a ricevere la seconda [posizione]? Non sono forse io, figlio di Izhar, il secondo fratello di Amram? Eppure egli [Mosè] nominò capo il figlio del suo fratello più giovane! Con la presente mi oppongo a lui e invaliderò la sua parola.
L’invidia spinse Korach ad avviare una ribellione contro Mosè, che era il messaggero di Dio. In Pirkei Avot leggiamo che l’invidia è uno dei tre desideri che possono sconvolgere la mente di una persona: “L’invidia, la lussuria e l’onore spingono una persona fuori dal mondo”. Chiunque conosca un po’ la natura umana sa quanto sia accurato questo detto. Le persone commettono gli errori della loro vita, causando danni significativi a sé stessi e alle loro famiglie, a causa dell’invidia, della lussuria o della ricerca dell’onore.
Korach ha commesso questo errore, e qui arriviamo alla seconda caratteristica: istigare controversie. A causa dell’invidia e del desiderio di potere, Korach creò una disputa che divenne il simbolo di una “disputa non per amore del Cielo”, ma una disputa di interesse personale.
Il problema con le controversie non è perché le persone diverse avessero opinioni e approcci diversi. Questo è naturale e perfino benefico. Il problema con le controversie è cosa faccio quando il mio desiderio non si allinea con quello degli altri. È un’opportunità per me provare a scendere a compromessi, per raggiungere accordi? Oppure mi imbarco in una campagna di calunnie, bugie, persecuzioni e litigi per raggiungere il mio obiettivo: soddisfare il mio desiderio personale.
Korach, sfortunatamente, scelse quest’ultima strada. Calunniò Mosè e Aronne, accusandoli di sfruttare e opprimere il popolo; li scherniva e poneva loro domande provocatorie davanti a molte persone. Inoltre, riunì tutti i tipi di gruppi di opposizione in un’unica fazione, che includeva coloro che volevano tornare in Egitto e adorare gli idoli, insieme a coloro che aspiravano a essere sacerdoti nel Tempio ed erano arrabbiati per la nomina della tribù di Levi al servizio del Tempio. Korach, non era interessato al ritorno in Egitto né al servizio del Tempio, ma al potere e ad una posizione prestigiosa, guidò questo gruppo composto appositamente e provocatoriamente di persone molto diverse tra loro.
Queste storie sono state scritte ed inserite nella Torah in modo che le generazioni future potessero conoscere il potere di queste caratteristiche e riconoscerli dentro di noi, riconoscendo la loro negatività. Una persona che aspira a vivere una vita degna è chiamata a individuare quando si avvicina all’invidia e fuggire dalle controversie.
Prima che l’invidia diventi un’ossessione e faccia impazzire una persona, si è chiamati a superarla, e avere fiducia e credere saldamente che ognuno riceve ciò che veramente merita. Quando una disputa si trasforma in una campagna di calunnia e di scherno, è il momento in cui essa viene identificata come una “disputa non per amore del Cielo”, dalla quale siamo chiamati a fuggire.