Nuova sezione di Comunità a Catania

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“Dopo secoli di oblio, finalmente le luci di Hanukkah illuminano Catania”. Nelle parole di Moshe Ben Simon c’è tutta l’emozione per un nuovo inizio. Lui, israeliano trasferitosi in Sicilia una trentina d’anni fa, si è impegnato a riunire attorno a sé un piccolo gruppo ebraico. “Siamo pochi, ma l’importante era partire. Riunirsi a Hanukkah, a maggior ragione in questo momento così delicato in Israele, rappresenta un momento simbolico”. E questo piccolo nucleo ebraico, aggiunge, “insieme ha festeggiato un altro passo importante: il riconoscimento della Sezione di Catania, sotto la competenza della Comunità ebraica di Napoli”.

Un passaggio formale significativo, previsto dall’articolo 4bis dello Statuto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, spiega il vicepresidente Ucei Giulio Disegni. “Così sono nate le Sezioni di Palermo, poi di San Nicandro in Puglia, di Palmi in Calabria. Ora c’è anche Catania. Nel complesso, si tratta di un lavoro dell’Unione per mappare e presidiare i luoghi dove ci sono nuclei ebraici in Meridione.

Qui, a distanza di 500 anni dalla cacciata degli ebrei, c’è una rinascita dell’ebraismo e dell’interesse per il suo contributo al territorio”. Per Catania saranno messi in piedi alcuni servizi, spiega Disegni. “L’obiettivo con la Comunità di Napoli è di tenere viva la Sezione attraverso incontri e attività, per il momento online. Inizierà rav Cesare Moscati (rabbino capo di Napoli), con una serie di lezioni in rete su temi ebraici”.

L’importanza nel nuovo nucleo siciliano si attesta, aggiunge la presidente della Comunità ebraica di Napoli, Lydia Schapirer, “nel voto all’unanimità del Consiglio per approvarne la costituzione”. Un nuovo presidio presentato anche al sindaco di Catania, Enrico Trantino. “Il nostro obiettivo è sia portate avanti una vita ebraica oggi in città, sia riscoprirne le radici”, spiega Ben Simon. “Come professione faccio la guida turistica e ho studiato molto la storia dell’ebraismo in Sicilia.

A Catania abbiamo una serie di lapidi del periodo romano, che fanno risalire la presenza ebraica al terzo-quarto secolo avanti era volgare. Poi ci sono i documenti archivistici del periodo medievale da cui emerge la ricostruzione di una comunità molto grande e dinamica grazie anche al ruolo centrale del porto di Catania in quell’epoca.

Addirittura in città c’erano due giudecche, non una, a testimonianza della fiorente vita ebraica locale”. Poi arrivò la cesura della cacciata degli ebrei dalla Sicilia nel 1493 decisa dai regnanti spagnoli. E da allora non sono state ricostituzioni formali di Comunità nell’isola. Fino a tempi recentissimi, con la Sezione di Palermo e la nuova Sezione di Catania.

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