Le caratteristiche di un leader
Parashat Vayechi 5785
di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele
tradotto ed adattato da David Malamut
Giacobbe giace sul letto di morte, circondato dai suoi figli: le dodici tribù di Israele, i pilastri fondamentali della nazione. Nelle sue ultime parole, Giacobbe guarda al futuro dei suoi discendenti, offrendo benedizioni intrecciate a critiche severe.
<<Ruben, mio primogenito tu sei, mia virtù, e primizie del mio vigore; superiore in rango, e (insieme) superiormente fiero.>> (Genesi 49, 3)
Ruben, in quanto primogenito, era nella posizione di ereditare il manto della leadership, un ruolo che in seguito si sarebbe manifestato nel sacerdozio e nella regalità, se non fosse stato per le sue azioni passate a fargli rinunciare a questi onori.
<<Impetuoso come l’acqua, non devi godere superiorità; perocchè salisti al letto di tuo padre. Allora disonorasti… Egli il mio strato salì!>> (Genesi 49, 4)
La Torah racconta che dopo la morte di Rachele, Giacobbe trasferì il suo letto nella tenda di Bilhah, serva di Rachele. Ciò sconvolse Ruben, il figlio maggiore di Lea, che riteneva intollerabile questo affronto nei confronti di sua madre. Spinto dalla sua indignazione, spostò il letto di Giacobbe nella tenda di Lea. Per questo atto, Giacobbe lo rimproverò sul letto di morte.
I Saggi e i commentatori biblici discutono in modo approfondito le azioni di Ruben. Tuttavia, era passato molto tempo dall’incidente e Ruben si era pentito sinceramente. Non solo si era pentito, ma aveva compiuto atti di profonda penitenza indossando abiti poveri, il sacco per intenderci, e digiunando. In particolare, Ruben era assente durante la vendita di Giuseppe, poiché aveva cercato di salvarlo da eventuali danni:
<<Ruben, tornato alla cisterna, e vedendo che Giuseppe non vi era, si lacerò le vesti.>> (Genesis 37, 29)
<< E Ruben rispondendo disse loro: Non vi diss’io, che non commettiate un misfatto verso il giovinetto? Ma voi non (mi) deste ascolto. Or ecco, ci vien chiesto conto del suo sangue. >> (Genesis 42, 22)
Rashi, citando il Midrash, spiega:
<<Ruben ritornò nella fossa… dov’era stato? Il rabbino Eliezer dice: Era impegnato nel digiuno e nella penitenza.>> (Midrash Rabbah 84, 19)
Il Midrash elogia ulteriormente Ruben:
<<Il Signore, Benedetto Lui Sia, gli disse: Nessun uomo prima di te ha peccato e si è pentito, e tu sei stato il primo a introdurre il pentimento.>> (Midrash Rabbah 84, 19)
Ruben fu la prima persona a pentirsi e il suo pentimento fu accettato. Inoltre, agì da solo per salvare la vita di Giuseppe. Perché, allora, Giacobbe scelse di togliere a Ruben il suo diritto di primogenitura e di trasferire il regno a suo fratello Giuda?
Don Isaac Abravanel (1437-1509), il famoso commentatore biblico, filosofo, finanziere e statista portoghese, spiega che la squalifica di Ruben dalla leadership non fu una punizione ma un riconoscimento della realtà. Le sue azioni dimostravano che gli mancavano le qualità essenziali di un re.
Giacobbe osservò il comportamento di Ruben quando era arrabbiato, descrivendolo come “instabile come l’acqua”. Prevedeva che la stessa impetuosità si sarebbe manifestata nella tribù di Ruben generazioni dopo. La tribù scelse frettolosamente di stabilirsi fuori dai confini della Terra d’Israele, a est del fiume Giordano, abbandonando la loro legittima eredità. Il re Salomone allude a tale avventatezza:
<<Il patrimonio acquisito in sulle prime con precipitazione al fine non è benedetto.>> (Proverbi 20, 21)
Un leader deve essere composto e ponderato, prendendo decisioni con giudizio calmo e misurato. Un leader non può agire impulsivamente o lasciarsi guidare dalle emozioni, soprattutto dalla rabbia.
Anche se tutti commettono errori, un leader le cui decisioni derivano da avventatezza e fretta può significare un disastro per il suo popolo e potenzialmente per l’umanità nel suo insieme.