Lag Baomer cade il 18° giorno del mese di Iyar e il 33° dell’Omer, il periodo di sette settimane tra Pesach e Shavuot in cui è prescritto di contare i giorni uno dopo l’altro.( quest’anno cade il 9 maggio 2023) La Festa ha origine al tempo di Rabbi Akiva.
Il Talmud (Yebamoth 62:2) racconta che 24.000 allievi di Rabbi Akiva morirono per una misteriosa malattia mandata da D-o. Il Talmud in seguito giustifica l’evento perché costoro non “dimostravano rispetto l’uno per l’altro”. Lag Ba’omer celebra il giorno in cui questa malattia cessò.
Altri indicano come causa della morte di così tanti studenti alla rivolta di Bar Kokhba (nella quale Rabbi Akiva ebbe un ruolo di primo piano). Da questo punto di vista, assume un senso la stessa accensione dei falò, tradizionale di questa festa, in quanto i falò erano utilizzati come segnali durante le guerre.
In questo stesso giorno ricorre l’anniversario della morte del famoso Rabbino Shimon bar Yochai, il cabalista, conosciuto quale autore dello Zohar.
Durante il medioevo, divenne anche un momento di festa per gli studenti delle scuole rabbiniche.
Usanza (ripeto usanza e NON Mitzva) che caratterizza questa ricorrenza è l’accensione di faló in tutta Israele in onore e ricordo di Rabbi Shimon Bar Yochai (tannaita del secondo sec. dopo l’Era Volgare) nell’anniversario della Sua morte. Shimon Bar Yochai, durante l’occupazione romana, trascorse 13 anni in una grotta a studiare Torà. Grandi e molteciplici sono i Suoi insegnamenti, basti considerare che è il quarto maestro più citato nel Talmud.
Moshe ben Shem-Tov (משה בן שם-טוב די-ליאון in italiano Moses De Leon. 1240 – 1305), considerato il redattore dello Zohar, lo indica come ispiratore dell’Opera.
A Bar Yochai si ispira il famoso Piut (Inno) “Bar Yochai Nimshachta Asherecha” recitato dai Kabbalisti in tutto il mondo Sefardita ed Ashkenazita all’entrata dello Shabbat e dagli ebrei romani durante la Mishmarà (studio che si recita alla vigilia di lieti avvenimenti famigliari).
Il Piut fu composto nel sedicesimo secolo da Rabbi Shimon Lavi (1486-1585), Hacham Sefardita, Medico, Astronomo e Poeta. Egli nacque in Spagna che fu costretto a lasciare a causa dell’editto di espulsione trasferendosi a Fez in Marocco. Nel 1549, mentre tentava di emigrare in Israele ,fu rapito da banditi arabi, riscattato arrivò a Tripoli, in Libia dove fondò e guidò una importante Comunità risvegliando lo studio della Torà e dando responsa, e scrivendo il commento allo Zohar “Ketem Paz”.
Fonte : Bet Magazine – Mosaico CEM
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