ISRAELE – La Corte di giustizia contro Gerusalemme, un drone uccide a Tel Aviv

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Non si facevano troppe illusioni a Gerusalemme sulla sentenza della Corte internazionale di giustizia nel merito delle «conseguenze legali dell’occupazione dei territori palestinesi». Come previsto, l’organismo con sede all’Aia si è espresso duramente contro lo Stato ebraico. «L’espansione dell’occupazione è basata sulla confisca di terra» ai danni dei palestinesi ed è in violazione delle legge internazionale, ha decretato l’Alta Corte, sostenendo che Israele abbia fallito «sistematicamente» nel prevenire «la violenza dei coloni» e di fatto non abbia mai smesso di «occupare» anche la Striscia di Gaza, nonostante il suo ritiro del 2005. Il criterio «non è la presenza fisica», ha deliberato il tribunale, «ma la capacità di Israele di esercitare la propria autorità sulla Striscia e sui confini di terra, mare e cielo» e sulle «restrizioni a beni e persone».
La sentenza della Corte arriva nel giorno in cui Israele è stato scosso dall’attacco terroristico compiuto dagli Houthi, che hanno rivendicato il lancio di un missile balistico e di quattro droni. Tutti intercettati tranne uno che ha colpito un edificio di Tel Aviv nelle vicinanze della sede dell’ambasciata americana, uccidendo un uomo e ferendo varie persone. L’uomo si chiamava Yevgeny Ferder, aveva 50 anni ed era emigrato dalla Bielorussia dopo l’attacco sferrato dalla Russia contro l’Ucraina. Israele «regolerà i conti» con chi cerca di colpirlo e destabilizzarlo, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Il portavoce militare Daniel Hagari da parte sua ha confermato quanto sostenuto dagli Houthi: il drone «è di fabbricazione iraniana e molto probabilmente è stato lanciato dallo Yemen».

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