Il ricordo di quattro poliziotti “Giusti”
Ha coinvolto sindaco e consiglio comunale e l’anno scorso insieme ai ragazzi ha piantato il primo albero in ricordo di Gino Bartali.Giovedì mattina, in occasione della Giornata dei Giusti, sulla collina a pochi passi dalla scuola sono saliti tutti gli alunni della scuola primaria.
I ragazzi di quinta hanno spiegato il significato della parola “Giusto” e poi tutti insieme hanno intonato l’inno di Mameli e, dopo aver piantato una betulla, in composta fila indiana e accompagnati dalla canzone Gam Gam hanno deposto ai suoi piedi tante pietre bianche. I Giusti di quest’anno sono poliziotti e funzionari di polizia di Verona che negli anni della caccia agli ebrei «non hanno svolto diligentemente il compito che gli era stato assegnato».
A onorarli sono venuti alcuni loro famigliari con il sindaco, autorità civili e religiose e alcuni allievi della Scuola Agenti di Polizia di Peschiera accompagnati dalla loro vicecomandante. Come è emerso da un approfondito studio dello storico Olinto Domenichini, (Le ricerche hanno dato esito negativo, Cierre edizioni, Sommacampagna Verona 2023), che ha portato il suo sincero e commosso saluto, quei poliziotti riferivano di essere andati a cercare gli ebrei. Non hanno però mai né trovato né arrestato nessuno. Il loro lavoro si concludeva con l’inserimento nella cartella del pericoloso ricercato di un modulo prestampato con la dicitura che le indagini avevano dato esito negativo.
Portando i saluti della presidente della Comunità ebraica, Anna Kaufman, ho citato il passo di Devarim «Io ho posto davanti a voi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione: scegli la vita, onde viviate tu e la tua discendenza». Guido Masiero, Antonino Gagliani, Giuseppe Costantino e Felice Sena hanno disobbedito a un ordine ingiusto e hanno risposto a quel comandamento e scelto la vita. Per questo sono ora ricordati anche a Ponti Sul Mincio.
Bruno Carmi