Il coro ottocentesco della Sinagoga di Verona
I CANTORI DEL TEMPIO , Il coro ottocentesco della Sinagoga di Verona
di Stefania Roncolato – edito dalla Comunità Ebraica in occasione della nona Giornata Europea della Cultura Ebraica è un saggio breve che illumina un aspetto poco noto della storia della Comunità Ebraica veronese. Forse a causa della sua relativa vicinanza nel tempo, il racconto della vita della Keillà durante il periodo dell’emancipazione non è ancora oggetto di approfondite ricerche storiche.
L’occasione per strappare all’oblio la memoria del coro ottocentesco è stata la GECE del 2008 dedicata alla musica. Un fortunato incontro fra la necessità di definire un programma e la comunione d’intenti di alcuni appassionati studiosi della storia ebraica veronese che proprio in quell’anno avevano deciso di costituire il GSVE ( Gruppo di Studi Verona Ebraica).
Il Tempio Maggiore, ieri come oggi fulcro di ogni evento comunitario e luogo principe della memoria, è il trait d’union con la società cittadina.
Affascinati dalle descrizioni delle cerimonie ci pare di udire le solenni note dei canti sinagogali che accompagnano momenti lieti e tristi, pubblici eventi o private occasioni. Con emozione ritroviamo , nei resoconti inviati a l’Educatore Israelita(1), nomi e luoghi a noi familiari. Una finestra aperta sulla vita di nonni e bisnonni degli ebrei veronesi e dei loro concittadini.
Dal regolamento della Corporazione dei Cantori del Tempio Maggiore israelitico di Verona ( stampato nel 1855) apprendiamo che il sodalizio era composto da due commissari onorari ( al tempo Giacomo Tedesco- fabbriciere – e Giacomo Tedeschi) da un maestro di musica, da tre officianti (Chazanim) da ventiquattro cantori stabili e da un indeterminato numero di cantori soprannumerari e da un bidello.(2)
Nei primi anni Sessanta dell’Ottocento viene introdotta in Sinagoga dall’ eccellentissimo Rabbino Maggiore la commemorazione dei defunti nel giorno di Chipur. Una cerimonia che inizia con il salmo 130 cantato dal coro (3)
Nel 1882 si festeggia il 50° anniversario del coro e nel 1883 il Tempio si arricchisce di un armonium ,di fabbricazione torinese, posto nella fila dei banchi a sinistra del pulpito: ai lati dell‘Aron due maghen david collocate in due loculi erano le aperture che rendevano possibile la comunicazione della sinagoga con il retrostante salone dove si trovava l’organo.
Nel breve saggio vengono citati i vari Maestri che hanno guidato il Coro . Ed anche la maestra Emma Basevi , pianista di talento, che suonava l’organo. Solo nel 1906 si ha notizia del gruppo di voci femminili in occasione del matrimonio della figlia del Rabbino con Umberto Basevi, accompagnate all’organo dalla Maestra Emma Basevi.
I resoconti circa il coro del Tempio si esauriscono al volgere del XX secolo quando anche il numero dei membri della Comunità va progressivamente diminuendo ed i periodi ebraici sospendono le pubblicazioni.
(1) L’Educatore Israelita periodico stampato a Vercelli dal 1853 , nel 1874 cambiò il nome in Il Vessillo Israelitico e la sede fu in Casale Monferrato dove fu pubblicato tra il 1875 e il 1922.
(2) Regolamento organico della Comunione Israelitica di Verona, anno MDCCCLV, pp. 29-30
(3)L’Educatore Israelita , XI(1863).pp.265-266
Foto in copertina : Biblioteca della Comunità Ebraica di Verona , Fondo Ebraico, VII.c.2, Spartito annotato del “Lehà Dodi”