il cammino del Rabbino Ovadia Yosef zt”l è vivo e respira

11 anni senza di lui – il cammino del Rabbino Ovadia Yosef zt”l è vivo e respira

di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele

tradotto ed adattato da David Malamut

il 3 di MarCheshvan 5785 (4 Novembre 2024) abbiamo commemorato 11 anni dalla scomparsa del Rabbino Ovadia Yosef, nato a Baghdad nel 1920. Divenne il leader della comunità sefardita e un’importante autorità halachica per i sefarditi. Scrisse un’ampia e importante letteratura halachica, lavorò per “riportare la corona al suo antico splendore” e stabilì la tradizione del grande raduno di Selichot presso il Muro del Pianto alla vigilia dello Yom Kippur, una tradizione che continua ancora oggi.

Nei suoi scritti halachici, il rabbino Ovadia Yosef si riferiva alle usanze della preghiera e ai sentimenti di risveglio ed eccitazione al Muro del Pianto (Ketubot 112, Yalkut Yosef, Halacha 160 – Sinagoga, pag. 272):

<<Così è l’usanza dei fedeli d’Israele, che pregano e riversano, effondono le loro suppliche e sussurri vicino al Muro del Pianto, che è un resto del nostro Tempio. La santità del luogo fa sì che coloro che entrano nei cortili di Dio si risveglino con sacro fervore, con scintille di una fiamma divina, per pregare con devozione, stupore e riverenza. E beato è colui che rivolge il suo cuore in una preghiera pura e chiara davanti al Signore, Benedetto Egli sia, perché ha la certezza che la sua preghiera non tornerà a vuoto, come è scritto (Salmi 10): “Tu raffermi il cuor loro, le tue orecchie sono attente a loro”. Cioè, se viene aiutato dal cielo a concentrare il suo cuore nella preghiera, allora certamente le orecchie di Dio, per così dire, ascoltano la sua supplica. Ed è una mitzvah baciare le pietre del Muro stesso e mostrare affetto alla sua polvere, come è scritto (Salmi 102): “Imperocche i tuoi servitori hanno affezione alle pietre di essa, e hanno pietà dalla sua polvere“.>>

Che la sua memoria sia benedetta.

יהי זיכרו ברוך