Forse si pentiranno – Parashat Noah
di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele
tradotto ed adattato da David Malamut
In risposta alla corruzione morale ed etica del mondo, Dio decide di portare un diluvio per distruggerlo. Tuttavia, prima di eseguire questo severo decreto, Egli comanda a Noè di costruire una grande arca per ospitare una coppia di ogni specie animale, offrendo loro protezione dalle acque del diluvio. Dio fornisce istruzioni dettagliate sul design della struttura, sui materiali e sulle dimensioni esatte (Genesi 6, 14-15):
<<Fatti un’arca di legno di pino. Divisa a stanze farai l’arca, e la spalmerai di dentro e di fuori colla pesce. Ed è così che la farai. Trecento braccia sarà la lunghezza dell’arca, cinquanta braccia la sua larghezza, e trenta braccia la sua altezza.>>
Qual era lo scopo della costruzione dell’arca, e perché Dio richiese che un essere umano la costruisse a mano? Non avrebbe più senso distruggere coloro che desiderava punire e risparmiare coloro che scelse di salvare, senza l’aiuto e l’assistenza tecnica di Noè?
Rashì, il grande commentatore biblico, affronta questa domanda:
<<Dio aveva molti modi per portare alla gente la salvezza. Perché il Signore diede il compito a Noè con questa costruzione? Affinché il popolo della generazione del Diluvio lo vedesse impegnato per 120 anni nella costruzione dell’arca, gli chiederebbero: “Cosa esattamente stai facendo?” E lui risponderebbe: “Il Santo, Benedetto Lui sia, verrà un diluvio sul mondo!” E forse, si pentiranno.>>
Dio, nella Sua misericordia, non desidera la distruzione del mondo, come abbiamo recitato nella preghiera del Ne’ilah durante lo Yom Kippur:
<<Perché Tu non desideri la distruzione del mondo.>>
Per questo motivo, Dio ordina a Noè di impegnarsi nel lento e approfondito compito di costruire l’arca nell’arco di 120 anni, dalla piantagione degli alberi di cedro alla sistemazione dei più piccoli scompartimenti anche per le più piccole creature sulla terra, in modo che le persone possano vedere, riflettere e pentirsi.
Il mondo prima del diluvio era pieno di corruzione e malvagità. Anche gli animali e il bestiame furono colpiti. Come dicono i Saggi: “Tutti si derubavano a vicenda e la terra cedeva i suoi frutti ai ladri”.
La magnifica creazione era decaduta e si era corrotta. Invece di usare i propri talenti per costruire un mondo puro e bello, le persone hanno usato la propria intelligenza e creatività per l’inganno, il crimine e la distruzione.
L’intenzione originale di Dio per la creazione era quella di creare un mondo costruito sulla gentilezza, pieno di amore, compassione, onestà, purezza e integrità. Ma Egli non poteva tollerare un mondo che era sprofondato nella sporcizia e nell’oscurità della decadenza morale. Pertanto, decise di distruggere il mondo intero e ricominciare da capo, fare tabula rasa.
Tuttavia, Dio scelse di ritardare il Suo piano, sperando che forse sarebbero tornati, pentiti. “E forse, si pentiranno…”
Dio sapeva che era impossibile per Noè far entrare tutte le specie di animali, insetti, uccelli e creature in un’arca di quelle dimensioni senza un miracolo. Per salvarli tutti sarebbe necessario un miracolo. Ma lo scopo dell’ambizioso progetto era: “Forse si pentiranno”.
Questo principio è radicato nella creazione: “Poiché la tua mano è tesa per accogliere coloro che ritornano”. Non importa quanto sia profondo il peccato o quanto grave sia la corruzione, se una persona si pente e decide di diventare migliore, Dio la accoglierà di nuovo.