Fiori dal barocco ebraico con l’Ensemble Salomone Rossi

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Domenica 29 dicembre 2024 (29 kislev 5785) in occasione dell’accensione della quinta candela di Chanukka, la Sinagoga di Verona ha ospitato il concerto dell’Ensemble Salomone Rossi dal titolo “Fiori musicali dal barocco ebraico”. 

Il nome dell’Ensemble prende spunto dalla figura di Salomone Rossi “M. Salomone di Rossi hebreo” (1570-1630), prolifico compositore al servizio di diversi committenti tra cui il duca Vincenzo Gonzaga di Mantova.

L’Ensemble, fondato dalla violinista Lydia Cevidalli nel 1991, nasce con l’intento di approfondire il contributo ebraico alla musica del mondo occidentale https://www.lydiacevidalli.it/ensemble-salomone-rossi/ 

Il gruppo presente era costituito da musicisti di grande raffinatezza e competenza: oltre a Lydia Cevidalli (violino), il pubblico ha potuto ascoltare Fabio Longo (violone, strumento ad arco a sei corde e dalla tessitura profonda), Giovanni Togni (clavicembalo) e il tenore Vincenzo di Donato. 

Il concerto, accompagnato da dettagliate spiegazioni predisposte da Lydia Cevidalli, svela quanto ancora siano da approfondire i contatti avvenuti nei secoli XVII e XVIII tra cultura/musica ebraica e cultura musicale del periodo, tra mondo ebraico e cristiano, là dove era permesso e accettato. 

Ne sono di esempio i primi due brani: Hishki Hizki su testo ebraico composto per l’inaugurazione della Sinagoga Portoghese di Amsterdam (1675) e Kol haneshamà che segna un chiaro incontro tra stili vocali del ‘600 ed elementi legati all’espressività melismatica ebraica.

Brani di Grossi, Albinoni, Lidarti hanno guidato il pubblico in un percorso musicale presentando composizioni vocali o esclusivamente strumentali, quali La Toccata e Corrente di A. Scarlatti per clavicembalo (Biblioteca nazionale di Torino – Fondo Foà Giordano) e alcune Sinfonie e Gagliarde di Salomone Rossi, brani per danza che ci riportano agli ambienti delle corti italiane rinascimentali.

Di notevole interesse i brani di Benedetto Marcello (1686-1739), i Salmi tratti dall’Estro poetico armonico, raccolta imponente di musica sacra i cui testi vennero elaborati dal letterato veneziano G.A. Giustiniani. 

E’ in questo lavoro che sono presenti le Intonazioni, melodie sinagogali di diversa provenienza (dagli Ebrei tedeschi e dagli ebrei spagnoli).

Come afferma Lydia Cividalli, Benedetto Marcello con le sue trascrizioni ha evitato la perdita di questo repertorio, in un periodo in cui spesso la musica non veniva scritta, ma lasciata scorrere nella quotidianità della tradizione orale.

E’ quindi importante seguire l’evoluzione del Benedetto Marcello Project che sta affrontando l’Ensemble Salomone Rossi per il completamento delle registrazioni dei Salmi di Benedetto Marcello: un’ulteriore porta che si schiude sul mondo culturale del ‘700.

https://www.lydiacevidalli.it/benedetto-marcello-project/

Arianna Forneron

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