Come affrontare l’esposizione al mondo moderno? – Parashat Naso

 In Dall'Ufficio Rabbinico, Parashà della Settimana

di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele

tradotto ed adatato da David Malamut

Nella parasha di questa settimana, Parasha di Naso’, leggiamo due regole halachiche che appaiono in maniera consecutiva e sono relative all’individuo. La prima riguarda la Sotah, una donna sposata che ha tradito il marito e aveva una relazione intima con un altro uomo. La seconda affronta un argomento probabilmente ancora più distante dalla precedente: le leggi del Nazir (monaco) – persona che desidera elevarsi al livello di quasi-sacerdote e si impegna a seguire leggi simili a quelle del sacerdote, per un periodo di tempo limitato, ovvero evitare di bere vino, radersi i capelli e avvicinarsi ai corpi dei morti.

Molti studiosi e commentatori biblici nel corso delle generazioni si sono domandati il motivo delle due regole, i due argomenti Sotah e Nazir, a susseguirsi, e il Talmud offre una risposta nel nome di Rabbi Yehuda Hanasi:

Rabbi Yehuda HaNasi dice: Perché la parasha relativa al Nazir (Numeri, capitolo 6) è posta adiacente a quella di Sotah (Numeri, capitolo 5)? Questo è stato per indicarci che chiunque veda una Sotah in disgrazia, dovrebbe rinunciare al vino.

Rashì chiarisce: “perché il vino porta leggerezza” (leggerezza, in senso di possibile perdita dei sensi, di responsabilità), come è scritto nel Talmud Babilonese, trattato di Sotah, pagina 2.

In altre parole, il Nazir che intraprende il percorso per arrivare ad un alto livello di santità, lo fa probabilmente dopo essere stato esposto a una situazione inappropriata, e si può presumere che, anche se non era intenzionale, è stato esposto alle brutte azioni della Sotah, sentendo il bisogno di intraprendere il livello di Nazir, che include la cessazione del consumo di vino e la perdita dei sensi di responsabilità che avrebbe come conseguenza l’eccesso consumo, oltre alla rinuncia di altri piaceri di questo mondo.

C’è una grande verità in questa spiegazione, dalla quale spesso cerchiamo di sfuggire: essere esposti a qualsiasi tipo di comportamento, positivo o negativo, ha un effetto su sé stessi!

Quando siamo esposti ad azioni negative, discorsi scortesi e parole offensive, comportamenti sgradevoli, tutto questo ci influenza e penetra nella nostra coscienza, che tendiamo e vogliamo mantenere pulita e pura. D’altra parte, quando siamo esposti ad azioni nobili e a comportamenti onorevoli, veniamo influenzati positivamente e diventiamo persone migliori.

Questo è vero per ognuno di noi, ma è particolarmente vero, e talvolta critico, quando parliamo di bambini e adolescenti. L’esposizione di bambini e adolescenti a vari contenuti non solo li influenza, ma modella anche la loro visione del mondo, il modo di pensare e la visione della vita.

A volte noi genitori facciamo la cosa più stupida che un genitore possa fare. Educhiamo i nostri figli con i nostri valori, virtù, fede, ma poi, lasciamo loro di essere esposti a influenze opposte, che spesso sono più potenti dell’educazione che noi forniamo.

Cosa possiamo fare? Abbiamo un modo per gestire il flusso di informazioni? Con una cultura che ha abbattuto tutti i confini e accetta tutto come appropriato? Il nostro ruolo come genitori e insegnanti è quello di imparare e insegnare ai giovani come affrontare la situazione, stabilire limiti, superare le tentazioni, bloccare l’accesso a contenuti inappropriati. Sembra che la regola “chiunque veda una Sotah in disgrazia, debba rinunciare al vino” non sia mai stata così attuale. Inevitabilmente, siamo esposti a idee che l’anima nostra pura ripudia e odia, l’unico modo di affrontarle è solo aumentare e rafforzare il nostro lato del bene e del santo.

Abbiamo la responsabilità di educare i nostri figli a vivere nel mondo così com’è, insegnando loro allo stesso tempo l’importanza nello stabilire confini essenziali, sia per la loro salute mentale che per i valori dell’ebraismo e della moralità che cerchiamo di instillare in loro. Una parte di questa responsabilità riguarda le questioni legate all’esposizione: a cosa vogliamo esporre i nostri figli e cosa no. Un’altra parte della nostra responsabilità di genitori riguarda l’insegnamento di strategie di come affrontare positivamente aumentando la stessa positività, per garantire che si sviluppi una forza interiore sufficiente a formare un’anima sana, equilibrata e matura.

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