“Ci immedesimiamo nel vostro dolore, siamo tutti uniti in questa lotta, insieme vinceremo”
Carissimi socie e soci delle Associazioni di amicizia Italia-Israele e, per vostro tramite, caro popolo italiano tutto, un cordiale Shalom.
Sono giorni difficili, giorni di prova, individuale e collettiva. L’umanità intera è impegnata in una guerra globale contro un invasore estraneo che minaccia le nostre vite. La carissima Italia è in prima linea in questa guerra e sta pagando un prezzo pesante.
Dall’inizio della crisi, il popolo di Israele ha manifestato vicinanza e solidarietà all’Italia, inviando gesti di sostegno e affetto verso il popolo italiano. La città eterna di Gerusalemme ha illuminato le sue antiche mura con i colori della bandiera italiana, così come Tel Aviv e altre città in Israele. Molti israeliani hanno inviato canzoni, disegni e saluti agli italiani.
Israele collabora con l’Italia nello scambio di informazioni e nella ricerca di soluzioni temporanee e permanenti all’epidemia, fra cui la ricerca di un vaccino. Il Primo Ministro israeliano e il Presidente del Consiglio italiano si sono parlati tre volte nell’ultimo mese. In una recente conversazione, il Primo Ministro Netanyahu ha detto al Presidente Conte: “Ci immedesimiamo nel vostro dolore; siamo tutti italiani”.
Noi dell’ambasciata d’Israele a Roma continuiamo a operare per rafforzare i legami tra i nostri due paesi e per sollevare lo spirito del popolo italiano. Stiamo anche cercando di rimanere in contatto con tutti voi e speriamo di poter tornare a incontrarvi, dopo che avremo sconfitto il virus.
Questa settimana il popolo ebraico celebrerà la Pasqua, mercoledì sera prenderemo parte al Séder, e la domenica successiva i nostri fratelli cristiani celebreranno la loro Pasqua. Entrambe le festività provengono dalla stessa radice: l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto durante la Pasqua.
Il primo Séder nella storia è stata l’ultima notte dei figli d’Israele come schiavi in Egitto, dopo secoli di schiavitù. Mentre fuori infuriava la piaga dei primogeniti, ai figli d’Israele fu detto: “Nessuno di voi esca dalla porta della propria casa fino al mattino … e il Signore passerà oltre la porta e non permetterà al flagellatore di entrare nelle vostre case per colpire.” (Es 12,23)
Anche oggi tutti noi siamo chiusi nelle nostre case, per non permettere al “flagellatore” di colpirci. Ma ricordiamo anche che, alla fine della lunga notte, è giunto il mattino che ha portato la luce a risplendere alla fine del buio tunnel, così i nostri padri uscirono dalle loro case verso la libertà eterna.
Cari italiani, siamo tutti uniti in questa lotta. Il virus non fa distinzione tra persone, tra popoli o tra religioni. Desidero augurare a voi tutti buona salute e serenità d’animo. Insieme vinceremo.
I miei antenati erano Cohanìm, sacerdoti nel Tempio di Salomone. Desidero pertanto rivolgere a voi, alle vostre famiglie e a tutto il caro popolo italiano l’antica benedizione sacerdotale: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia splendere il suo volto su di te e ti doni grazia. Il Signore rivolga su di te il Suo volto e ti conceda pace”. Amen (Num 6,24-26).
Viva l’Italia! Viva lo Stato d’Israele!
Arrivederci a presto, Shalom!
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Fonte: Israele.net