4 settembre 2020
Sulla promenade Armon Hanatziv di Gerusalemme gli archeologi hanno portato alla luce tre capitelli perfettamente conservati, appartenenti alle colonne di un palazzo dell’era del Primo Tempio. Vedi il video sul Jerusalem Post. Gli esperti ritengono che la residenza sia stata costruita tra i regni dei re Ezechia e Giosia, dopo il fallito assedio assiro della città. Rimane un mistero chi fosse il proprietario della sontuosa villa, che godeva di una maestosa vista sulla Città Vecchia e sul Tempio, ma da una serie di elementi gli archeologi hanno potuto datare i reperti all’epoca dei re di Giuda (2.700 anni fa). Questo ritrovamento, insieme al palazzo trovato a Ramat Rachel e al centro amministrativo rinvenuto sulle pendici di Arnona, attesta la rinascita della città anche fuori dalla cerchia delle mura nell’era del Primo Tempio, dopo l’assedio assiro terminato nel 701 a.e.v., ha spiegato Yaakov Billig, l’archeologo autore del ritrovamento. Il design dei capitelli corrisponde allo stile della dinastia davidica che si ritrova negli edifici reali e ufficiali dei Regni di Israele e Giuda, e apparirà sorprendentemente familiare agli israeliani giacché compare anche sulla moneta da cinque shekel del moderno stato d’Israele. Per un motivo ancora non chiaro i tre capitelli erano stati accuratamente sepolti, mentre il resto del palazzo sembra sia stato distrutto durante il saccheggio babilonese di Gerusalemme del 586 a.e.v., e i suoi materiali riutilizzati. Altri manufatti trovati nel sito, e ancora allo studio, indicano il carattere nobile o reale dell’edificio. I risultati della ricerca sono stati presentati in una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’archeologo Billig, il ministro della cultura Hili Tropper e il presidente della City of David Foundation, David Be’eri.
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Fonte: Israele.net