4 marzo 2019
“Chiunque segua le chiacchiere di Jason Greenblatt, l’inviato del presidente Trump, vede che la sua condizione è molto simile alla sindrome di Down e che ha tutte le caratteristiche interne ed esterne di un mongoloide”. Lo ha scritto Omar Hilmi Al-Ghoul, già consigliere dell’ex primo ministro dell’Autorità Palestinese Salam Fayyad, sul quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida. “La sindrome di Down – continua l’editorialista palestinese – colpisce tutte le componenti dell’amministrazione americana. Chiunque esamini i geni dei componenti dell’amministrazione Trump vede che si tratta di una creatura politicamente handicappata”. L’ambasciatore Usa in Israele, David Friedman, ha commentato: “Sono disgustato. Non per Jason Greenblatt, che ha le spalle larghe, ma per questo totale disprezzo del valore di ogni vita umana”. “Attaccare Greenblatt o qualsiasi altro essere umano definendolo Down o handicappato – ha detto Kalman Samuels, presidente di Shalva, l’associazione israeliana per la cura e l’inclusione delle persone con disabilità – è non solo vergognoso, ma disconosce i più elementari diritti umani. L’arcaico uso offensivo di questi termini è escluso da decenni nel mondo civile. È stato detto che la cartina di tornasole di una società è come tratta i suoi anelli più deboli, e questa ne è una chiara testimonianza. L’organizzazione che ho l’onore di dirigere si prende cura di centinaia di persone Down dall’infanzia alla maturità, di ogni background etnico e religioso, con la dignità e l’amore che ogni essere umano merita, e francamente sono persone fantastiche”.
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