4 giugno 2020
Non tutti i Rotoli del Mar Morto provengono dal deserto dove sono stati scoperti, ma anche da altri luoghi. E’ quanto emerge da uno studio interdisciplinare dell’Università di Tel Aviv condotto sul DNA dei diversi animali (pecore, capre ma anche mucche) la cui pelle è stata usata per confezionare le pregamene su cui sono stati scritti i famosi testi antichi di duemila anni. La scoperta rivela che i Rotoli rispecchiano il vasto ambiente culturale dell’ebraismo dell’epoca del Secondo Tempio e non solo il mondo spirituale della setta isolata di Qumran. Indica inoltre che duemila anni fa la società ebraica era aperta alla circolazione parallela di diverse versioni dei libri scritturali. La nuova metodica potrà anche aiutare in futuro a distinguere fra Rotoli autentici e falsificazioni.
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