25 gennaio 2021
Nelle prossime settimane il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu invierà a Washington il direttore del Mossad, Yossi Cohen, per discutere i termini di un’eventuale rientro degli Stati Uniti nell’accordo sul nucleare iraniano. Donald Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo, che non affronta il programma missilistico iraniano né la crescente aggressività di Teheran nella regione. La scorsa settimana, nella sua audizione di conferma davanti al Senato, Antony Blinken, designato alla Segreteria di Stato dell’amministrazione Biden, ha detto che Washington si consulterà con Israele e altri alleati prima di decidere di rientrare nell’accordo. Secondo quanto riferito da mass-media israeliani, nella sua missione Cohen presenterà alcune richieste che secondo Gerusalemme dovrebbe essere incorporate in una eventuale nuova versione dell’accordo, e cioè: che l’Iran smetta di arricchire l’uranio, che fermi la produzione di centrifughe avanzate, che cessi di sostenere i gruppi terroristici (innanzitutto Hezbollah), che ponga fine alla sua presenza militare in Iraq, Siria e Yemen e alle attività terroristiche contro obiettivi israeliani all’estero e che garantisca il pieno accesso degli ispettori dell’Agenzia atomica delle Nazioni Unite agli impianti nucleari della Repubblica Islamica.
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