24 dicembre 2018
Attivisti palestinesi hanno esortato a boicottare un centro commerciale israelo-palestinese, costruito dal proprietario della catena di supermercati Rami Levy nella zona industriale di Atarot, a nord di Gerusalemme. Il centro commerciale, che dovrebbe aprire presto i battenti, è costato 200 milioni di shekel (ca. 46.6 milioni di euro) e conta più di 50 attività commerciali. Sui social network, gli attivisti hanno lanciato una campagna per il boicottaggio del nuovo centro commerciale accusandolo di far parte di un “complotto israeliano per giudaizzare Gerusalemme e distruggere l’economia araba”. La dichiarazione, che definisce il boicottaggio “un dovere religioso, nazionale e morale”, è stata ripresa anche dall’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità Palestinese Wafa e dalla fazione Fatah, che fa capo ad Abu Mazen, spiegando che “la normalizzazione economica con Israele è considerato un atto di tradimento”. Nonostante l’appello al boicottaggio, diverse catene israeliane come Cafe Greg e Crazy Line hanno firmato contratti di franchising con titolari arabi.
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Fonte: Israele.net