2 giugno 2020
Una bocca di fontana antica di 1.800 anni è stata scoperta per caso nel Parco Nazionale Tzippori, nel nord di Israele. Ne ha dato notizia lunedì l’Autorità israeliana Parchi e Riserve Naturali spiegando che la gargolla, a forma di faccia di leone umanizzata, è esattamente il tipo di rubinetto “idolatra” che il Talmud avvertiva gli ebrei di non usare. Il manufatto, di 15 cm x 12,5 in marmo probabilmente di origine turca, presenta la bocca spalancata con lo spazio per un tubo di 2 cm di diametro da cui l’acqua cadeva in una vasca. Gargolle simili con teste di animali o personaggi mitologici, scoperte anche nei parchi di Hamat Gader, Beit Shean e Cesarea, furono in uso dall’età ellenistica fino al periodo romano/inizio era bizantina. Nel Trattato Avodah Zarah del Talmud Babilonese, probabilmente scritto proprio a Tzippori, i saggi ebrei avvertivano i loro discepoli di non avvicinare la bocca ai rubinetti di questa foggia per evitare un gesto assimilabile all’adorazione di un idolo. Il sito di Tzippori (Sepphoris) è una città della Galilea occidentale che fu dimora di una fiorente comunità mista pagana, cristiana ed ebraica durante i secoli IV-VII e.v., ed è noto soprattutto per il famoso mosaico detto “la Monna Lisa di Galilea”. Dopo le rivolte ebraiche e la distruzione del Tempio di Gerusalemme, molti saggi si spostarono a nord e tra II e III secolo e.v. Tzippori fu sede del Sinedrio e del rabbino Yehuda Hanasi che iniziò a compilare la Mishnà, il testo fondamentale dell’ebraismo rabbinico. Il sito archeologico presenta ancora oggi i resti del quartiere ebraico di quel periodo, insieme a molte vestigia della presenza romana tra cui i resti di un teatro da 4.500 posti.
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Fonte: Israele.net