16 settembre 2020
Davanti a centinaia di invitati riuniti sul prato della Casa Bianca, Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno firmato martedì i loro storici accordi di normalizzazione: si tratta del terzo e quarto accordo di pace sottoscritto con un paese arabo nei 72 anni di storia dello stato ebraico. “Siamo qui questo pomeriggio per cambiare il corso della storia – ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump – Dopo decenni di divisioni e conflitti, segniamo l’alba di un nuovo Medio Oriente”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lodato il risultato come “una chiave di volta della storia” e ha detto che questo nuovo slancio per la pace potrebbe porre fine al conflitto arabo-israeliano “una volta per tutte”. Il ministro degli esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed bin Sultan Al Nahyan, ha ringraziato Netanyahu per “aver fermato l’annessione di territori palestinesi, rafforzando la nostra condivisa volontà di arrivare a un futuro migliore per le generazioni a venire”. Nel rispetto delle norme anti-pandemia, anziché stringersi la mano di pace i tre leader si sono rivolti l’un l’altro portando le mani sul cuore con un leggero inchino. Oltre ai due accordi bilaterali, è stato firmato un documento trilaterale chiamato “Accordi di Abramo”. Per quanto riguarda Israele, l’accordo di pace con gli Emirati Arabi Uniti dovrà essere approvato dal governo e ratificato dalla Knesset. Nell’occasione, una trasmissione congiunta della tv israeliana Canale 12, della Dubai TV e di una rete del Bahrein è stata mandata in onda contemporaneamente in Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein.
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