14 marzo 2019
Le Forze di Difesa israeliane hanno scoperto che il gruppo sciita libanese filo-iraniano Hezbollah sta creando una nuova rete terroristica sulle alture del Golan, a ridosso del confine con Israele, forse all’insaputa dello stesso presidente Bashar Assad. “La forza segreta sul Golan – afferma un comunicato dell’esercito diffuso martedì – è progettata per agire contro Israele non appena le venisse dato l’ordine”. La nuova unità, denominata Golan File o Progetto Golan, è attualmente nelle fasi iniziali e non è ancora operativa. È guidata dal comandante di Hezbollah Ali Mussa Daqduq, che è stato cinque anni in una prigione irachena per un attacco del 2007 che uccise cinque soldati americani nel Governatorato di Karbala. Rilasciato nel 2012, è tornato in Libano ed è stato poi inviato in Siria la scorsa estate. Altri comandanti Hezbollah coinvolti nel progetto clandestino identificati dalle forze israeliane sono Bashar e Ismail Mustafa, Talal Hassoun e Fahim Abu Qais. Il Progetto Golan di Hezbollah è iniziato dopo la riconquista dell’area da parte delle truppe filo-regime. Attualmente i militanti di Hezbollah stanno operando per dotarsi della capacità di raccogliere intelligence ai danni di Israele, operando da posti d’osservazione civili e militari vicini al confine. Il quartier generale del progetto è a Damasco e a Beirut, ma ci sono già decine di agenti operativi nelle città siriane di Hader, Quneitra ed Erneh vicine a Israele. “Il Comando settentrionale e la 210a divisione – ha detto il generale israeliano Amit Fisher – hanno identificato i movimenti del nemico e stanno operando, sia apertamente che in segreto, per localizzarlo, allontanarlo dal confine e garantire la sicurezza del settore”. “Ho un chiaro messaggio per l’Iran e per Hezbollah – ha detto mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – Israele sa cosa state facendo e sa dove lo state facendo. Quello che abbiamo rivelato oggi è solo la punta dell’iceberg. Sappiamo molto di più”.
© 2019 Israele.net. Tutti i diritti riservati.
L’articolo 14 marzo 2019 proviene da Israele.net.
Fonte: Israele.net