11 marzo 2019
Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha scelto come nuovo primo ministro il suo consigliere da lunga data Mohammed Shtayieh, 61 anni. Abu Mazen ha incaricato domenica Shtayieh, che è membro del Comitato Centrale di Fatah, di formare un nuovo governo che “assicuri sostegno materiale e morale alle vittime dell’occupazione e alle loro famiglie, compresi i martiri, i prigionieri e i feriti”. Shtayieh, un economista che ha studiato in Gran Bretagna, è stato ministro e negoziatore di pace con Israele e attualmente presiede il Consiglio economico palestinese per lo sviluppo e la ricostruzione. È noto come un forte critico del gruppo islamista Hamas, che nel 2007 ha strappato a Fatah il controllo sulla striscia di Gaza. Nella lettera di nomina, Abu Mazen scrive che la massima priorità del nuovo governo deve essere quella di “sostenere le decisioni della dirigenza palestinese, che includono il ripristino dell’unità nazionale e il ritorno di Gaza in seno alla legittimità nazionale”, e dice a Shtayieh di adottare tutte le misure necessarie per organizzare al più presto elezioni parlamentari palestinesi (che non si tengono dal 2006). Il nuovo governo, aggiunge Abu Mazen, deve “continuare a difendere Gerusalemme, con i suoi luoghi santi islamici e cristiani, a fronte delle politiche dell’occupazione che mirano a cambiare l’identità nazionale della città e lo status religioso e storico”. Shtayieh succederà a Rami Hamdallah, che ha guidato senza successo un governo di unità formato quasi cinque anni fa con l’obiettivo di riconciliare le fazioni palestinesi. Hamdallah ha annunciato le sue dimissioni lo scorso gennaio. Hamas ha subito comunicato che non riconoscerà il nuovo governo che, ha detto il portavoce Fawzi Barhoum, “contribuirà alla separazione della Cisgiordania dalla madrepatria”, mentre un altro portavoce di Hamas, Abdel Latif al-Qanou, ha detto che “la nomina del nuovo governo dimostra la tirannia dell’Autorità Palestinese e che essa non è seria riguardo alle elezioni”.
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